Stai seduto bene! Sul benessere a scuola.

Una delle frasi che ho spesso ripetuto ai miei ragazzi in questi anni d'insegnamento è: "stai seduto bene". 

Un po' per educazione, un po' perché per il disegno tecnico una postura corretta aiuta ad avere un segno più leggero. Un po' perché anche per il benessere dei ragazzi una postura corretta è importante. E, diciamocelo, anche perché tante volte era stata ripetuta a me... !

Il periodo passato presso la scuola di Järvenpää mi ha fatto riflettere anche su questo aspetto, su quale sia il modo per far vivere in modo confortevole la vita scolastica ai ragazzi. Può sembrare un dettaglio insignificante, ma forse è una chiave per capire più a fondo una realtà didattica così diversa dalla nostra.  

I ragazzi finlandesi sono abituati a cambiare ad ogni ora l'aula in cui si svolge la lezione. E' il modello DADA che anche qui in Italia si sta iniziando a sperimentare. Inoltre, al termine di ogni ora di lezione escono in cortile, ossigenandosi e riattivandosi. 

Il quarto d'ora d'intervallo funziona così: i ragazzi lasciano l'aula, vanno in ingresso, si rivestono e rimettono le scarpe. Escono in giardino, indipendentemente dalla condizione climatica esterna. Rientrano, si ritolgono scarpe e giacche e entrano nella "nuova" aula. 

Intervallo in cortile con la neve. 

Quasi sempre le attività didattiche si svolgono con gli stessi compagni, con relativamente poche eccezioni. Questo "flow" si ripete quattro volte al giorno, tutti i giorni dalla seconda elementare alla seconda superiore. E' per tutti la regola con cui abitare lo spazio scuola. Obbliga tutti a lasciare gli spazi in ordine, pronti per l'attività successiva. 

I docenti non hanno obbligo di vigilanza sui ragazzi durante l'intervallo. Per questo ci sono degli assistenti/commessi. Quindi per i docenti diventa un momento di pausa, nel quale stare con i colleghi a prendere un caffè nell'aula insegnanti, è un momento di scambio importante che abbiamo avuto la fortuna di condividere spesso coi colleghi finlandesi.  E' anche il momento per preparare l'aula per la lezione successiva, preparare il materiale che servirà ai ragazzi. 

Quando i ragazzi, al termine dell'intervallo, arrivano nell'aula, il docente li aspetta. Non hanno un posto a loro assegnato e possono sedersi abbastanza liberamente. Il docente interviene, eventualmente, solo se qualcuno disturba (molto). Quindi, all'inizio di ogni ora, entrano in un'aula relativamente "nuova" (nella quale è da un giorno o una settimana che non entrano) a fare un'attività "nuova" con un docente diverso dai precedenti della giornata. Questo è già secondo me un punto a favore di questo metodo didattico: i ragazzi non restano staticamente/passivamente all'interno dello stesso spazio, ma si abituano ad usare tutte le aule a rotazione, cambiando spesso setting e riattivandosi. Avendo il tempo per fare due chiacchere, incontrando i compagni di altre classi. 

Vorrei a questo punto focalizzare l'attenzione sul fatto che ogni aula differisce dalle altre per il tipo di seduta e in generale di arredo. In alcune aule banchi modulari e flessibili con sedia, simili a quelli italiani, in alcune aule sgabelli, in alcune aule sedute alte tipo quelle dei bar… Ovviamente dipende dalla materia che viene insegnata. Questa varietà invita ogni ragazzo a sperimentare un apprendimento dinamico e collaborativo. Oltre a questa differenza tra le aule, anche all'interno della stessa aula ci possono essere sedute diverse: divanetti, tappeti… pouf. Gruppi di sedute alte e gruppi di sedute basse. 


Divanetti, pouf... La parete mobile.


Aula con banchi modulari e flessibili

 

Le sedute sono inoltre sovrabbondanti rispetto al necessario: questo significa che nei pochi minuti in cui i ragazzi entrano e si devono sistemare non ci sono discussioni, ci sono più posti di quelli necessari. entrano, si sistemano e prendono il materiale necessario.

Il docente spesso non ha una cattedra. La disposizione classica delle aule italiane ("frontale") è poco utilizzata, se non nelle ultime classi (quelle che equivalgono al primo e secondo anno di liceo in Italia). Il docente spesso ha un piccolo banco su cui appoggiare il personal computer e proiettare. Difficilmente ho visto i colleghi finlandesi seduti alla cattedra. 

Quindi una volta rientrati i ragazzi si inizia la lezione… spesso e volentieri la parte teorica o introduttiva viene fatta a due classi parallelamente: la parete divisoria tra le due aule viene aperta e si parla ad entrambe le classi (circa 40 ragazzi). Dopo una (breve) parte teorica inizia la parte di esercitazione. Ed ecco che la classe spesso viene ri-suddivisa in due gruppi (circa 20+20), la parete divisoria viene chiusa. Ma non solo: molti ragazzi si spostano, trovando uno spazio più favorevole, sedendosi per terra (c'è la moquette) … formando piccoli gruppi. 

Sia durante la parte teorica che durante la parte pratica i ragazzi sono liberi di stare seduti come pensano sia più comodo. Non mi è successo di sentire la fatidica frase: "stai seduto bene", ma mi sono sembrati tutti a loro agio. 

Lo spazio dell'aula (e in generale della scuola) viene quindi abitato in modo più fluido, confortevole. Forse anche aiutati dal fatto che sono tutti in calze, docenti compresi, e che giacche e scarpe sono state lasciate nell'ingresso della scuola. Gli zaini sono piuttosto piccoli e tutto il materiale didattico che non è necessario per la specifica lezione scompare, racchiuso in grandi armadi a muro bianchi. La scuola è molto pulita, del personale dedicato passa spesso e ognuno è responsabile di lasciare pulito al termine delle singole attività. In tutte le aule sono a disposizione una scopa e una paletta. 

I ragazzi sono ragazzi e quindi la scuola è sicuramente un luogo vivace, in cui c'è scambio di battute, si gioca e si scherza. Ma i pannelli fonoassorbenti sono ovunque. E comunque la cultura finlandese vede nel silenzio una virtù importante: la scuola (come tutti gli altri ambienti pubblici in cui siamo stati, treni biblioteche, musei…) è generalmente silenziosa. 

Particolare attenzione viene rivolta a fornire anche spazi ancor più silenziosi, dove non essere disturbati. Nelle aule ci sono sedute protette con pannelli fonoassorbenti: permettono ai ragazzi più fragili di seguire la lezione senza essere disturbati dal resto della classe. Spesso sono disponibili anche cuffie antirumore. Nei corridoi ci si può rifugiare in piacevoli cabine ufficio insonorizzate che garantiscono privacy e concentrazione, sia ai singoli che ai piccoli gruppi. Una di queste cabine è disponibile anche in sala professori (e anche sul treno): cosicché se si deve fare una telefonata privata non si disturbino le altre persone …

Sullo sfondo: spazio insonorizzato con cuffie


Cabina insonorizzata in corridoio
  

Cabina insonorizzata aula professori


Le sedute, le cabine insonorizzate, il ritmo e le modalità con cui si usano gli spazi: tutto è pensato per favorire una sensazione di benessere e confort! 

Ragazzi e docenti possono usare lo spazio e qui trovare una dimensione "su misura" che favorisca l'insegnamento e l'apprendimento. Per me che di formazione sono architetto è stata una grande occasione per testare come il comportamento, l'atteggiamento, delle persone venga modellato dallo spazio entro cui si svolge! 

Confort a scuola: le pantofole!

Confort a scuola: pausa divanetto!





Commenti